Classis

Andrea Mandara e Fondazione Ravenna Antica

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Officina Meme

2 luglio 2019
Tozzi Industries

Nuovostudio

2 luglio 2019
Classis Ravenna è l’imperdibile punto di riferimento per chiunque voglia conoscere la storia di Ravenna, dai primi insediamenti alla civiltà etrusca, poi al ruolo importante della città in epoca romana sino a Ravenna Capitale dell’Esarcato Bizantino. Rappresenta, a livello nazionale, uno dei più importanti interventi di recupero di archeologia industriale volto alla realizzazione di un contenitore culturale. Da luogo esecrato come simbolo di degrado sociale a biglietto da visita di Ravenna e della sua illustre storia antica. Accade all’area dell’ex Zuccherificio di Classe, a pochi passi dalla Basilica di Sant’Apollinare, tra i tesori massimi di Ravenna. Qui, nei primi decenni del secolo scorso, 600 operai trasformavano tonnellate di barbabietole in montagne di zucchero che, per nave e ferrovia, raggiungevano l’Italia e l’Europa. Poi il declino, e nel 1982 la chiusura. E, con l’abbandono della produzione, i grandi fabbricati divennero ricettacolo di ogni emarginazione. Data gli anni ’90 l’idea di trasformare un enorme problema in una fondamentale risorsa per il futuro di Ravenna e non solo. Oggi sotto le imponenti campate si sviluppa un’area espositiva di 2.600 metri quadrati, Classis Ravenna, il punto culturale di riferimento per chiunque voglia conoscere la storia di Ravenna, tre volte capitale. Dove si ammirano materiali archeologici (oltre 600 i reperti esposti) il cui valore intrinseco è esaltato dall’essere proposti in un percorso storico unitario, reso immediatamente godibile dall’ampio uso di ausili tecnologici, didattici ed educativi. Area per area, si entra in contatto, ci si immerge, dentro gli snodi principali della storia del territorio, dalla preistoria all’antichità romana, dalle fasi gota e bizantina all’alto Medio Evo. In alcune aree, sono elementi singoli di particolare valore e importanza ad avere il ruolo di protagonisti. Altre volte sono gruppi ampi di oggetti, come nel caso del porto di Classe, che può essere illustrato ampiamente grazie alle centinaia di reperti rinvenuti negli ultimi scavi. Testimonianze di vita quotidiana (anfore, ceramiche, monete) trovano spazio adeguato, accanto a materiali più significativi dal punto di vista artistico (statue, mosaici ed altro). A proporre un racconto che considera tutte le sfere della comunità e le differenti fasce sociali. Sulla linea del tempo si innestano efficacemente alcune di “aree di approfondimento” su temi specifici, di grande interesse.
Tutto intorno, un’oasi verde di 15.0000 mq. Da qui, in bicicletta o a piedi, in pochi minuti, si possono facilmente raggiungere altri gioielli ravennati che insistono in quest’area, quali la contigua Basilica di Sant’Apollinare in Classe, definita una delle più grandi basiliche paleocristiane e riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e l’Antico Porto, uno dei principali scali portuali del mondo romano e bizantino che, unitamente a Classis, costituiscono il Parco Archeologico di Classe. E’ inoltre possibile visitare tutta la zona ambientale a sud di Classe, dalla pineta all’Ortazzo e l’Ortazzino oggetto di un importante progetto di riqualificazione.
Classis Ravenna non è un semplice, affascinante, “contenitore di materiali”, ma anche un attivo centro di ricerca e formazione di altissimo profilo. Qui, sotto le campate dell’antico Zuccherificio, la Storia, con le sue testimonianze si fa esperienza, racconto che informa, ma che soprattutto emoziona.

Info: www.classisravenna.it